Temperature insopportabili per chi deve fare visita ai pazienti o attendere il proprio turno per gli esami: non c’è aria condizionata
TERAMO – Nelle sale d’attesa dell’ospedale si vive come all’interno di altoforni industriali. Succede ancora questo in una città che discute dove costruire, se costruire, un nuovo ospedale. Si litiga per mettere un paletto sulla logistica più favorevole alla lobby amica, ma intanto non si presta attenzione a chi in ospedale va per curarsi o per visitare un parente o un amico.
Ieri pomeriggio, in una sala in cui bisogna attendere il proprio turno per entrare il reparto, a seconda dell’organizzazione delle visite ai pazienti, l’esperienza è stata drammatica. Aggravata anche dalla struttura a vetri, che amplifica invece di mitigare l’effetto bollore, molte persone hanno preferito rinunciare piuttosto che sciogliersi nell’attesa di entrare. Non c’è aria condizionata: è questa la condanna, in tutti i piani.